sabato 3 marzo 2012

Respirazione diaframmatica (approfondimento) e postura nel canto


Il diaframma

E’ un muscolo a forma di cupola, sottile e flessibile, che separa il torace dall’addome. Dalla sua cooperazione con i polmoni e i muscoli addominali nasce la colonna d’aria destinata a trasformarsi in suono con le vibrazioni delle corde vocali. Durante l’inspirazione il diaframma, compresso dalla base dei polmoni che si gonfiano, si abbassa assumendo una forma pianeggiante. Quando espiriamo, invece, i polmoni si sgonfiano e il diaframma si risolleva. Oltre che a separare due cavità con funzionalità differenti, il diaframma è il nostro fondamentale sostegno del suono: è qui che avviene il cosiddetto 'appoggio'. Con un'immagine fantasiosa possiamo dire che il diaframma è il 'vassoio' che sostiene il suono. Nella prima lezione abbiamo parlato di come effettuare una buona respirazione diaframmatica.

Abbiamo detto che, per cominciare a respirare correttamente, bisogna immettere una gran quantità d’aria nei polmoni, stando attenti a non alzare le spa*le e a gonfiare la cassa toracica. Bisogna , inoltre, cercare di spingere l’aria inspirata verso la pancia, percependo, così, la sensazione di un palloncino che si gonfia nel nostro addome (in questo modo stiamo convogliando l’aria inspirata anche nella parte bassa dei polmoni costringendo il diaframma a spostarsi verso il basso sotto la spinta dei polmoni). Quella diaframmatica, allora, non è altro che una respirazione effettuata con tutto il polmone. Per avere un’idea di questo tipo di respirazione “completa”, effettuata nel modo più naturale possibile, bisogna osservare i bambini molto piccoli.
La loro, infatti, i quali non sono diventati ancora vittime dello stress della vita quotidiana, è quella respirazione che noi abbiamo perduto da tempo e dobbiamo, quindi, imparare di nuovo.

N.B.: Per verificare se la vostra respirazione diaframmatica è corretta, mettetevi davanti ad un grande specchio e fate un bel respirone. Se nell'inspirare le spa*le si alzano, allora la vostra respirazione va rivista. Se invece, sempre facendo un bel respiro, le spa*le rimangono immobili e l'aria inspirata vi va a gonfiare l'addome, (questo accade perchè a gonfiarsi sono la parte bassa dei polmoni) allora va tutto bene, la vostra respirazione diaframmatica è corretta. Ora si tratta solo di applicarla al canto!!

La postura

Molto importante nel canto è anche la postura, sia da un punto di vista fisico che estetico. Una adeguata postura permette al suono di sfruttare al meglio le risonanze naturali del nostro corpo. La nostra posizione, allora, deve essere rilassata e sicura nello stesso tempo:

1.VERTICALITA’ DELLA COLONNA VERTEBRALE
2. GINOCCHIA LEGGERMENTE FLESSSE E MANTENUTE ELASTICHE

Questa posizione permette di avere una buona distribuzione del peso sul tutto il corpo e ottenere una postura che favorisca l’appoggio e una buona respirazione.


LE GAMBE DEVONO ESSERE LEGGERMENTE DIVARICATE

Il bacino si sposta leggermente in avanti, sostenuto in questo dalla lieve flessione delle ginocchia.
Il tronco va tenuto eretto.
Le spalle vanno tenute basse e il collo ben rilassato.
La testa va tenuta dritta con lo sguardo fisso in avanti verso un punto qualsiasi.

Procediamo con un po’ di pratica:

Per esercitare la respirazione addominale.

Questo esercizio ci insegna ad utilizzare la pancia nella respirazione.
Sdraiamoci in posizione supina su una superficie rigida. Appoggiamo bene le spa*le a terra. Posiamo una mano sull'ombelico. Inspiriamo col naso e gonfiamo la pancia. Dobbiamo vedere la nostra mano che si alza per effetto dell'aria che ci riempie.
Tratteniamo l'aria per 2-3 secondi. Espiriamo con la bocca sgonfiando la pancia. La nostra mano segue anche la fine di questo movimento. Prima di riprendere restiamo un paio di secondi con il corpo svuotato.

Tecniche di rilassamento corporeo

La respirazione diaframmatica, se eseguita correttamente, insieme all’assunzione di una corretta postura, contribuiscono entrambe al rilassamento totale del nostro corpo. Non a caso, questo tipo di respirazione è molto simile a quella effettuata nelle tecniche di meditazione “mantra”, tipiche della tradizione indiana. Se, per esempio, mentre si effettua la respirazione “a pieni polmoni”, eseguita molto lentamente e assumendo una posizione più comoda possibile, si pronunciano con un filo di voce le parole “am” e “so” (rispettivamente all’atto dell’inspirazione e dell’espirazione), che dal sanscrito (lingua antichissima) significano “io esisto”, il nostro corpo ne trarrà immediato giovamento e si avrà un sensazione di relax totale. Parte dei contenuti delle lezioni sono rielaborazioni di appunti ed immagini scaricate dal web.

Nessun commento:

Posta un commento